È disponibile su Netflix la quarta stagione di “Better Call Saul”, lo spin-off e prequel di “Breaking Bad” incentrato sulla vita di Jimmy McGill. La serie, ideata da Vince Gilligan e Peter Gould, racconta le vicende di un avvocato di provincia alle prime armi con il mestiere della sua vita. Le sue qualità, inferiori a quelle del fratello Chuck - fondatore e leader di un potentissimo studio legale - non bastano ad allontanare Jimmy dalle peggiori bravate di gioventù. Ingannare il prossimo tramite l'uso di una dialettica attenta mista ad alcuni trucchi da strada è un'arma troppo affilata per vivere nella legalità, tanto da portare il protagonista a un costante conflitto con la propria integrità.
La storia di Jimmy è raccontata nella maniera più lineare e realistica possibile, presentando un'ottima capacità di scrittura - Gilligan, il cosceneggiatore di “Better Call Saul”, è il creatore dello stesso “Breaking Bad” - e un approfondimento sorprendente di alcuni personaggi già conosciuti nella serie madre. Non solo l'evoluzione da Jimmy a Saul, ma anche il sicario Mike Ehrmantraut - interpretato magistralmente da Jonathan Banks, Critics Choice TV nel 2015 - assume un'ottica più intima e umana, regalando alcuni momenti dall'alto tasso emotivo. Il rapporto di odio e amore con un fratello che non lo ha mai accettato e il senso di colpa per non esser mai stato alla sua altezza fanno del futuro Saul Goodman uno dei personaggi narrativi più tormentati dell'industria televisiva americana. Possedere grandi qualità senza saperle sfruttare è la sua maggior condanna, in un mondo costantemente in bilico sul filo della legalità. Chi ha visto “Breaking Bad” sa cosa aspettarsi, chi invece è ancora all'oscuro può accomodarsi sul divano e iniziare a divertirsi.