L'allenatrice della Nazionale Iraniana Samira Zargari avrebbe dovuto partecipare e guidare le ragazze nel Mondiale di Sci in corso in queste settimane a Cortina ma purtroppo dovrà assistere alle gare da casa. Infatti una legge in Iran prevede che la donna per poter viaggiare debba avere il permesso del marito, e se non possiede un passaporto è necessario che il marito la autorizzi a farlo. Come ha riportato e confermato la BCC attraverso una fonte della Federazione Iraniana, l'allenatrice non parteciperà ai Mondiali. Fino all'ultimo i funzionari della Federazione hanno cercato di convincere il marito riguardo la sua decisione, ma purtroppo ogni sforzo è stato vano. Il posto della Zargari è stato preso da un'altra tecnica della Federazione Iraniana, Marjan Kalhor.
Le reazioni
Questa sua assenza non è passata inosservata, subito sul web sono scattate le prime critiche e le indignazioni. Scrive così Sofia Goggia che non sarà presente ai Mondiali a causa di un infortunio: "Cosa può fare lo sport? Non saprei dare una risposta consona. Ci sono ancora delle restrizioni nei paesi islamici nei confronti delle donne. È una questione politica, è meglio non sposarsi finché si è atleti" . Anche Isolde Kostner ex sciatrice alpina italiana è intervenuta per commentare l'accaduto: "Le donne a Cortina dovrebbero indossare qualcosa, un nastro, un fiocco, il segnale deve arrivare in Iran agli uomini, alla federazione, ma soprattutto a lei che non può essere qui a fare il suo lavoro per una errata interpretazione della sharia. Questa storia mi tocca il cuore perché ho letto molto della situazione che vivono lì le donne. In fondo quanto accaduto all'allenatrice non mi meraviglia: in Iran gli uomini si basano su una errata interpretazione della sharia. Perché la sharia non dice che le donne debbano essere sottomesse. Loro la interpretano così e questo ne è un chiaro esempio" .
I precedenti
Samira Zargari però non è la prima atleta iraniana il cui marito le vieta di partecipare alle competizioni internazionali. Nel 2015 Niloufar Ardalan capitano della nazionale femminile di calcio a cinque, poi nel 2017 a Zahra Nemati, campionessa dei giochi Paralimpici di tiro con l'arco. Solo attraverso l'intervento della magistratura iraniana il caso di Ardalan fu sbloccato e quindi poté partire poiché la legge prevede che sia il pubblico ministero in caso di emergenza a decidere sul rilascio del passaporto per le donne.