Una delle emozioni più forti mai provate in vita nostra, per noi della generazione Z, che ieri abbiamo assistito alla prima vittoria dell'Italia da grandi. Sono stato attraversato da un brivido enorme quando Gianluigi Donnarumma ha messo la mano sul quinto rigore, il più importante di tutti. Da quel momento è stato l’apoteosi: un marea azzurra che riversa nelle strade del paese. Cori, urla e bandiere sventolate nella notte che vede tornare l’Italia sul tetto d’Europa dopo ben 53 anni. Trionfo che arriva dopo una partita soffertissima nei primi minuti, dove il gol di Luke Shaw in apertura di match ci condanna ad una partita di sofferenza. E allora via, tutti in attacco a cercare il gol che arriva grazie al tiro di Leonardo Bonucci sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Da quel momento in poi ho visto l’Italia giocare un’altra partita: pallone sempre sui piedi degli Azzurri, Inghilterra schiacciata nella propria metà campo. Poi i rigori e la festa per un magnifico successo reso ancor più bello dalla sorpresa dello stesso. Un successo che nasce dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018 per mano della Svezia. Da quel giorno è cambiato tutto: nuovo CT, nuovi giocatori per un nuovo corso. Dentro tantissimi giovani e più fiducia ai ragazzi che si sono visti sfuggire il sogno Mondiale. Un entusiasmo per la nazionale che ricresceva partita dopo partita, gol dopo gol. Una nuova genesi per il calcio italiano che viveva in quel momento il punto più basso della sua storia. Il merito di Mancini è stato appunto quello di riavvicinare la Nazionale agli Italiani, che hanno risposto presente nel momento più importante di questa rinascita. Un periodo contrassegnato da una terribile pandemia, quella del Covid-19, che ha visto morire 128.000 persone in 18 mesi. Mesi terribili per il popolo italiano: lockdown, ambulanze e sirene a tutto spiano, ospedali pieni fino all’orlo di infetti e numero altissimo di vittime. Appena concluso il lockdown la parola che segnava lo spirito italiano era una sola: rinascere. E per darlo ci si è affidati ad uno degli sport che ha regalato più gioie in assoluto all’Italia: il calcio.
“Dopo la quarantena, le partite dell’Europeo sono state più coinvolgenti: chiamavi i giocatori per nome, una cosa molto divertente. E rivedere le persone allo stadio è stato molto emozionante”. Tra i miei amici è stata questa l’opinione su cui ci siamo trovati più d’accordo. Un’emozione che nasce dal basso, dal silenzio, dal buio e dalla tristezza. Un’emozione che stanotte ci ha accompagnati sul tetto d’Europa. E speriamo anche quello del Mondo