Nella storia della Trasnistria, la parola combattere è stata spesso ricorrente. Questo piccolo stato, a cavallo tra Moldavia e Ucraina, si è ritrovato spesso a rivendicare i propri diritti nel corso della sua breve storia iniziata il 2 settembre 1990 dopo la dichiarazione d’indipendenza dalla Moldavia, dichiarazione che lo stato moldavo non ha mai riconosciuto. Nel 1990, dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, la Repubblica Moldava di Pridniestrov, nome ufficiale della Transnistria, si è proclamata indipendente dal governo centrale di Chisinau, capitale della neonata Moldavia. In seguito a questo avvenimento, è scoppiata una guerra durata fino al 1992, conclusasi con un accordo tra i separatisti transnistriani, la Russia (alleata della Transnistria) e la Moldavia. Da allora, la Repubblica di Pridniestrov è un’istituzione nazionale non riconosciuta – se non dalla Russia – che governa un territorio di fatto indipendente, e sotto la tutela di Mosca.
Nonostante la Moldavia sia tra gli stati più poveri d’Europa, lo Sheriff Tiraspol (squadra di calcio più titolata dello Stato) è un club molto ricco: fondato da due ex membri del KGB, è controllato dalla Sheriff, la più grande azienda del paese, la quale, è attiva in praticamente tutti i settori commerciali possibili in Moldavia. Facendo un paragone cinematografico, la stessa cosa succede anche in WALL-E, il cartone animato della Pixar con protagonista un robot in cui gli umani, regrediti dal progresso a uno stato semi-infantile, vivono ormai immersi nei prodotti di una sola società, la Buy ‘n’ Large.
E se la Moldavia, nonostante tutto, prova a far ingranare l’economia, in Transnistria il tempo si è fermato all’epoca dell’Unione Sovietica dove tutto è rimasto com’era per il semplice fatto che nessuno, a parte la Sheriff, aveva i soldi per cambiare qualcosa. Ma qualcosa cambia nel 1992 quando la riforma della UEFA fa sì che la Moldavia abbia una squadra qualificata al primo turno preliminare della UEFA Champions League. In quel preciso lasso temporale, lo Scudetto moldavo viene vinto dallo Zimbru Chisinau. Lo Sheriff vede la luce nel 1996, quattro anni più tardi.
Dal 2001 in poi, il campionato moldavo viene monopolizzato dallo Sheriff. In tutto, ad oggi, le vittorie dello Sheriff sono 19, con dieci coppe nazionali, sette Supercoppe e quattro partecipazioni ai gironi di Europa League. La squadra, i cui colori sociali sono il giallo e il nero, con la stella da sceriffo bene in vista, non ha mai raggiunto la fase ad eliminazione diretta di nessuna competizione UEFA, ma si è tolta qualche soddisfazione, giocando (e perdendo di misura) con il Tottenham, pareggiando con la Steaua Bucarest, l’AZ Alkmaar e l’Fc Copenaghen e sconfiggendo squadre con un blasone nettamente superiore, come la Dinamo Kiev, il Twente e la Lokomotiv Mosca.
Una volta capito l’andazzo, in Moldavia, lo Sheriff punta al colpo grosso: la qualificazione ai gironi della Champions League. Fatti fuori gli albanesi del Teuta e gli armeni dell’Alashkert è sembrato semplicemente di assistere alla solita storia: si strapazzano i più deboli, poi al primo scoglio più duro, se va bene al secondo, ci si ferma. Eppure, in qualche settimana, la storia cambia durante il terzo turno preliminare quando lo Sheriff pareggia in trasferta a Belgrado contro la Stella Rossa per 1-1 e vince a Tiraspol la gara di ritorno.
Superata la Stella Rossa, l’ultimo ostacolo sembra davvero troppo alto per lo Sheriff: è la Dinamo Zagabria, habitué della Champions, per tre volte nella fase a gruppi nelle ultime cinque edizioni. La squadra, spinta dal colombiano Frank Castañeda (33 gol in 43 partite) ne segna tre alla squadra carnefice del Tottenham nella scorsa Europa League. Con un vantaggio del genere, la gara di ritorno a Zagabria poteva essere pura formalità o dramma, in caso di rimonta della Dinamo. Lo Sheriff, invece, ha fatto quel che doveva, portando a casa lo 0-0 e il suo è dentro il tabellone principale della Champions League.
Cosa c’è di strano? Il fatto che quest’anno la Champions League giocherà in uno stato non riconosciuto dall’ONU, il cui destino è nelle mani di Moldavia e Russia. E in un copione da film western diretto da Sergio Leone, c’è posto anche per lo Sheriff.