Charles Leclerc e la Ferrari non si fermano più. Dopo l’emozionante vittoria in Qatar e il 2° posto a Jeddah, il monegasco torna ancora una volta sul gradino più alto del podio con una prova di forza incredibile. Già, perché Charles ha inflitto un distacco di 20 secondi alla Red Bull di Perez, grande favorita del weekend. Ancora una volta la Ferrari ha dimostrato di avere un ottimo passo gara e di essere superiore anche su una pista favorevole ai rivali. Inoltre, Leclerc ancora una volta ha mostrato tutto il suo talento e la maturità nel saper gestire alla grande la leadership, non sbagliando praticamente nulla. Non solo, perché il predestinato ha ottenuto anche il Grand Chelem (Pole, vittoria, giro veloce e GP sempre in testa), il primo della carriera. Solo 25 piloti ci sono riusciti nella storia e 24 di questi hanno poi vinto il Mondiale (unica eccezione Alonso nel 2010). Una statistica molto interessante, che fa ben sperare.
Ritiro per Sainz, risposta Mercedes, difficoltà Red Bull
L'unica macchia di un weekend praticamente perfetto per la Rossa è stato il primo ritiro in Ferrari di Carlos Sainz, che chiude così la striscia di 17 gare a punti e di 31 gare senza ritiri (ultima volta Russia 2020). Un weekend deludente e sfortunato, come ammesso dal diretto interessato. Prima l'errore in qualifica, conclusa in nona posizione. Poi la pessima partenza, dovuta all'anti-stallo, quando è sprofondato in quattordicesima posizione, ed infine l'errore in curva 11, che lo ha costretto a fermarsi nella ghiaia. Una serie di errori non da lui, che ci ha abituati alla sua velocità e costanza. Nessun grande campanello d'allarme in casa Ferrari, dove la fiducia nello spagnolo è alta, come conferma anche l'imminente rinnovo.
Lontani, anzi lontanissimi, da Leclerc troviamo invece Perez e le Mercedes. Il messicano ha tenuto alto l'onore Red Bull, nel giorno del secondo ritiro in 3 gare di Verstappen, resistendo alle offensive di un buon Russell, al primo podio in Mercedes, il secondo della carriera. L'inglese ha tenuto testa a Checo fino all'ultima curva, staccando pure Hamilton, condizionato dalle alte temperature del motore e costretto quindi ad alzare il piede. La più grande sorpresa del weekend però ha riguardato Max Verstappen, abbandonato come in Bahrain dalla power unit al giro 39, stavolta per un problema con la perdita del carburante. Un grandissimo campanello d'allarme per il team di Christian Horner, che si trova a far fronte ai classici problemi di affidabilità, che sembrava fossero stati risolti lo scorso anno. La rincorsa alla Ferrari si fa già disperata, così come quella di Verstappen, che ha commentato amaramente: "Già prima della gara sapevo che avrei potuto non finirla. Per riprendere Ferrari servirebbero 45 gare. Ad ora non ha senso pensare al titolo". Parole che sanno di resa, che evidenziano tutto lo scoraggiamento del campione del Mondo. Chiaramente Max e Red Bull sono già al lavoro per capire come contrastare questa inaspettata crisi, ma la strada è già in salita e il distacco da Ferrari è importante. È attesa una reazione già ad Imola, pista però favorevole a Ferrari, che giocherà in casa.
Rinascita McLaren, equilibrio a metà classifica
Dopo il disastro in Bahrain e la deludente notte di Jeddah, la McLaren si riporta nei piani alti della classifica, con il quinto e sesto posto rispettivamente di Norris e Ricciardo, rimanendo però molto distante dal trio Ferrari-RB-Mercedes. Ciò che resta però è la soddisfazione di entrambi i piloti, consapevoli di essere ancora lontani dalle Mercedes, ma altrettanto consci dei progressi importanti del team. Chiaramente sul buon piazzamento hanno pesato e non poco i ritiri di Sainz e Verstappen, ma il ritorno in Europa può portare altri sviluppi per ridurre quanto meno il gap. Dietro di loro troviamo l'Alpine di Ocon, al terzo piazzamento in top 10 consecutivo. Male Alonso, condizionato prima dalla Safety Car e poi da un problema alle gomme. Solida l'Alfa Romeo con Bottas ottavo e Zhou undicesimo. Gasly unica nota positiva di una sin qui deludente Alpha Tauri, con Tsunoda quindicesimo. Impresa Williams con Albon, che ha chiuso decimo grazie ad una strategia tanto particolare quanto vincente da parte del team inglese. Deludono Haas ed Aston Martin, con Vettel ritirato al suo esordio stagionale e Stroll che non è andato oltre il dodicesimo posto.
In classifica
Dopo tre weekend di gara, la classifica piloti e costruttori parla chiaro. Leclerc e la Ferrari dominano, avendo già un gap importante sugli inseguitori. Tra i piloti, il predestinato guida con 71 punti e con un vantaggio di 34 su Russell, a sorpresa seconda forza del Mondiale nonostante l'unico podio di Domenica. A seguire Sainz con 33 punti, Perez con 30 e Hamilton a 28. Verstappen è sprofondato addirittura al settimo posto, con i soli 25 punti conquistati nella vittoria di Jeddah. Anche tra i costruttori finora non c'è storia. Ferrari comanda con 104 punti, con un vantaggio di 39 punti su Mercedes e di addirittura 49 su Red Bull. Un dominio in rosso di questa caratura non si vedeva dai tempi di Schumacher, così come da quei tempi manca una vittoria del cavallino ad Imola, prossimo, attesissimo, appuntamento del Mondiale.
Si corre in casa, i biglietti sono stati polverizzati in poche ore e l'atmosfera che si respira è di grande entusiasmo. La Ferrari partirà da nettissima favorita, sia per la superiorità della macchina sia per le caratteristiche della pista. Il countdown è già partito e l'hype è già alle stelle. È l'effetto Ferrari, che ci sta regalando e, speriamo, ci regalerà altre, indimenticabili, emozioni.