Che il calcio abbia avuto leggende non è una novità, molteplici sono stati gli uomini che muovendo un pallone hanno cambiato le sorti di questo sport. Sulla questione G.O.A.T (greatest of all time) ci sono sempre state prevalentemente 2 correnti di pensiero: Lionel Messi-Diego Armando Maradona.
Maradona
Quest’ultimo (considerato da chi lo ha visto la reincarnazione di Dio sceso in terra) dopo Pèle fu il precursore di un calcio volto a far innamorare e a cambiare la mentalità dello sport e delle generazioni future. Cresciuto nel vivaio dell’Argentinos Juniors si mette subito in mostra, attirando l’attenzione del più grande club Argentino Boca Juniors che però dopo solo una stagione lo vende al Barcellona. Qui inizia la sua vera leggenda, macchiata però da comportamenti inadeguati e da scontri con la società che lo portano nel 1984 ad andare nel luogo dove la sua divinità sarebbe stata osannata: Napoli. In Campania trascorre 7 anni, anche qui però macchiati da scandali dovuti al doping e con scontri con la mafia di allora. Ciò però, non cancellò quello che è stato Diego che nel corso di questi 7 anni mise a segno 115 gol portando per ben 2 volte il Napoli a vincere gli unici 2 scudetti della storia, una Coppa UEFA e altri trofei minori. Successivamente gira in Spagna prima di far ritorno in Argentina dove poi si ritirerà con cali fisici drastici che non eliminano la magia e la grandezza portata nella città Partenopea. A render leggenda Diego è il mondiale 1986 vinto con L’Argentina per la prima volta campione del mondo condito da quello che a detta di molti è il gol più bello di sempre: contro l’Inghilterra Maradona decide di partire da centrocampo e smarcarsi tutta la squadra prima di depositare la palla in rete.
Messi
Dopo di lui per 15 anni il calcio gode di grandi campioni ma nessuno sembra arrivare all’argentino che ha giocato nell’80,quando all’improvviso la sera del 16 Ottobre 2004 la storia è destinata a cambiare per sempre. Il luogo è Barcellona, la cui squadra sta giocando contro l’Espanyol, la partita non si sblocca e così l’allenatore Frank Rijkaard decide di mandare in campo un neanche 18enne Lionel Messi. Per lui questo è un miracolo visto il problema di crescita da cui era affetto. Da due anni gioca nel Psg e dopo un primo anno deludente quest’anno sembra tornato ad alti livelli. Con il Barcellona ha superato molti record: giocatore con più presenze, con più gol e con più assist. Nel suo bottino si contano oltre 800 gol e oltre 300 assist in 900 partite. A livello personale ha vinto per 7 volte il pallone d’oro e molti riconoscimenti come miglior giocatore in varie stagioni.
Un confronto eterno
Con la vittoria del Mondiale in Qatar che lo ha visto assoluto protagonista, il paragone con Maradona non è più blasfemia e anche molti di quelli che hanno visto giocare Maradona cominciano a ricredersi sulle loro idee. Una cosa è certa: Messi si è tolto il sassolino che gli faceva male da anni, ma la discussione comunque rimane, scegliere tra El pibe di Napoli e la Pulche del Barcelona non si può, è come scegliere tra padre e madre. Chi ha visto, ha visto e capirà, chi vedrà il passato non capirà.