L'ex allenatrice della Nazionale di calcio femminile, Milena Bertolini, dopo l'eliminazione ai Mondiali di calcio nella fase a gironi, si è dimessa dal suo ruolo di allenatore, non risparmando parole di biasimo verso le giocatrici della sua squadra.
Dopo l'eliminazione dell'Italia da parte del Sudafrica, l'allenatrice si è infatti lasciata andare sui social con un lungo messaggio in cui risponde alle critiche della squadra e alle accuse rivoltale circa la gestione della Nazionale.
"Troppo ingenua e scontata la ricerca di un capro espiatorio. Non scordiamoci che quando si punta il dito verso qualcuno, le altre tre dita della nostra mano guardano verso di noi. Il rischio altrimenti è di giocare la partita contro noi stessi e non con noi stessi e con delle avversarie. Pertanto non sento nessun risentimento e non ho nessun motivo che mi spinga a sentirmi o cercare un colpevole", commenta l'ex tecnico. "Questo organismo unitario [la Nazionale] può esprimere anche qualcosa di meno della somma dei singoli, quando ognuno di noi non subordina il proprio protagonismo in favore della squadra".
Il messaggio arriva dopo il comunicato sui social delle calciatrici della Nazionale, che, dopo la sconfitta a Wellington, lamentavano la scarsa fiducia riposta in loro: "Siamo convinte che avremmo potuto ottenere risultati diversi se solo fossimo state messe nelle condizioni di poterlo fare. Noi ragazze ci abbiamo sempre messo la faccia senza mai tirarci indietro e prendendoci le nostre responsabilità, sempre. Questa volta però ci teniamo ad esprimere anche il nostro punto di vista. Il rammarico è ancora molto forte perché la voglia di riscatto era tanta. Ieri sono state fatte tante dichiarazioni, ma l’unica che condividiamo e sentiamo nostra riguarda "l’intesa che si è creata tra noi'. Non abbiamo mai avuto paura, ma solo sentito poca fiducia. Tutto questo non è bastato perché in campo evidentemente è mancato qualcos’altro".
Come riportato dal quotidiano online il Post, a mancare, secondo le azzurre, oltre al supporto dell'allenatrice, è anche il sostegno della FIGC, poco presente negli ultimi anni, e che successivamente all'eliminazione non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali o commenti, dato che nessun dirigente, se non il capo delegazione, era presente in quei giorni a Wellington.