Sport
Tite Sola, la nuova stellina dello sci italiano (INTEGRALE)
A tu per tu con la sciatrice tra sport, università e alimentazione
Luca Bianchi | 5 settembre 2023

Beatrice Sola, 20 anni a Febbraio, ha appena vissuto la miglior stagione della sua ancor giovane carriera, frutto di ottimi risultati in Coppa Europa (sesta nella classifica generale, seconda nello slalom speciale) e della convocazione ai Mondiali di Courchevel Méribel. Astro nascente dello slalom speciale femminile, trasuda professionalità, ha grande personalità e le idee ben chiare. Vuole continuare a crescere per raggiungere il livello delle più grandi, con lavoro e dedizione, ma senza trascurare lo studio. Tite, però, non è solo questo: è molto attenta al discorso alimentare e sostenibilità. Lo ha raccontato qui ai nostri microfoni:

Raccontaci un po’ di te. Come nasce la tua passione per lo sci?

Ho iniziato a sciare quando ero ancora piccolina. Vivevo sul Monte Bondone, quindi i primi passi li ho mossi sulla neve e, essendo i miei genitori entrambi maestri di sci, è stato un processo molto naturale. Ho una sorella più grande, che seguivo e cercavo di imitare in tutto quello che faceva. L'altro fratello più piccolo adesso si dedica più allo studio, ma in generale una famiglia di sportivi.

C'è qualcuno a cui ti ispiri?

Quando ero piccola  tendevo a copiare i fratelli ed il nonno, che era la persona che mi ispirava di più, perché era con lui che andavo sempre a sciare nei weekend o nei pomeriggi dopo la scuola. Poi, crescendo, sicuramente gli idoli sono diventati più atleti e campioni dello sci.

Quando e come è stata la tua prima volta sugli sci?

I primi passi veri li ho mossi quando non avevo neanche due anni, ovviamente con gli sci di plastica. Mi ricordo che i miei genitori insegnavano ed io passavo tantissime ore al campo scuola con il ciuccio ad osservarli e cercare di imitarli.

Quant'è importante per te essere entrata nel Gruppo Sportivo della Polizia?

Ormai sono quasi due anni che faccio parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro di Moena. Devo dire che è un grande sollievo ed una grande opportunità entrare a far parte di questo gruppo, che ti fa sentire famiglia e che  permette di fare della tua passione una vera e propria professione. Penso sia fondamentale e mi ritengo molto fortunata.

Quando è arrivata la tua prima vittoria, che sensazioni hai provato?

La prima vittoria, che ricordo benissimo, era a metà stagione, quando mi hanno proposto di partecipare ad una gara. Non avevo mai fatto allenamento e non sapevo neanche come affrontare il tracciato. Una volta giunta al traguardo, ero prima! Da quel momento mi sono resa conto che le ore che passavo sugli sci si erano trasformate nella mia passione. Di sicuro, quando sei piccolo, non te ne rendi tanto conto. La vittoria è un'emozione forte, però la prendi molto come un gioco. Poi, più vai avanti più la prendi anche sul serio: inizi ad allenarti in modo più specifico e diventa un circolo virtuoso.

Questa stagione per te è stata molto positiva, a livello giovanile e non solo, a detta di tutti addetti ai lavori (e tifosi). Qual è il tuo bilancio?

Le mie stagioni passate sono sempre state in crescita. La scorsa è stata un'ulteriore conferma, soprattutto nel mondo dei “grandi”. Ho iniziato ad assaggiare la Coppa del Mondo, ho partecipato al mondiale; quindi sicuramente alcuni obiettivi, che non erano stati neanche prefissati, sono arrivati in modo molto veloce e positivo, sicuramente sono soddisfatta. Tutto questo però lo vedo come un punto di partenza e non certo d’arrivo. Da quest'anno perciò inizia un nuovo percorso. Tutto si azzera e bisogna iniziare a lavorare forte da subito.

Quando sei stata convocata ai Mondiali di Courchevel/Meribel, qual è stata la tua prima reazione?

Ricordo bene il momento in cui il mio allenatore mi ha annunciato  la convocazione. Eravamo ad una settimana dai mondiali e io non sapevo ancora niente. Una volta che mi ha dato la notizia, sono rimasta a bocca aperta: non sapevo bene cosa dire, perché non mi avevano  convocato solo in slalom, che è la mia disciplina principale, ma anche in gigante e nel parallelo (team event). Quindi non è stata solo una sorpresa partecipare, ma anche potermi mettere in gioco in più discipline, che è una cosa sulla quale io punto tanto. È stata una bellissima esperienza, anche oggi ripensando a quel momento l’emozione di partire ad un mondiale potermi confrontare con le migliori al mondo è sempre molto forte e la ricordo con grande gioia.

Come hai vissuto quelle 2 settimane francesi? Che sensazioni hai provato il giorno della prova in slalom?

Sono veramente felice di aver avuto l’opportunità di poter vivere appieno quelle due settimane. Mi ricordo quand’ero al tavolo con Federica Brignone, Marta Bassino e Asja Zenere, le altre tre  ragazze che come me gareggiavano in diverse discipline. È stato molto spronante riuscire a conoscere le grandi campionesse che abbiamo oggi in Italia, che sono tra le più forti del mondo. Per me è stato fondamentale anche per  riuscire a capire qual è il loro livello, come approcciano le gare importanti e come si lavora veramente in modo professionale.

Quali sono i tuoi obiettivi ed aspettative in vista della prossima stagione?

Sicuramente gli obiettivi cambiano, perché io voglio continuare a crescere. In questo momento sono molto tranquilla: voglio semplicemente essere  sempre me stessa, perchè quando penso a ciò che devo e voglio fare riesco ad essere efficace anche sugli sci; è necessario  allenarsi duramente, perché le altre non stanno certo lì ad aspettare. Con l'estate e la preparazione atletica  è di fatto già iniziata anche la stagione 2023-2024. L’asticella, come detto, si alza:  la Coppa del Mondo di slalom (dove Beatrice avrà il posto fisso grazie al podio finale nella Coppa Europa di specialità dello scorso anno. n.d.r.) è sicuramente nel mirini però  porterò avanti anche la Coppa Europa di slalom e gigante, con la possibilità magari, in quest’ultima disciplina, di qualche convocazione in Coppa del Mondo. Ci saranno sicuramente molte tappe importanti, tanti viaggi e si dovranno incanalare le energie nel migliore dei modi.

Questo sarà il tuo primo anno di università. A quale facoltà ti sei iscritta? Come si possono conciliare tutti i tuoi impegni con lo studio?

Sono una ragazza che ha un sacco di energie, mi piace ogni giorno essere attiva; faccio fatica a stare ferma. Tanto che, spesso, le mie compagne di squadra mi dicono: “Guarda che ci sono solo 24 ore in un giorno”, ma io andrei avanti tutto il giorno a fare cose… Ho finito già un anno fa con la scuola e mi sono presa un anno di pausa  per concentrarmi sullo sci; mi sono resa conto però che, come nello sci, con la volontà si possono raggiungere obiettivi importanti anche con università e studio. Penso sia fondamentale mantenere sempre la testa attiva e poter anche staccare dal solo sport. Non vedo davvero l'ora di iniziare adesso con lo studio. Mi sono iscritta alla facoltà online di Scienze Motorie, mantenendo sempre l’attenzione al campo dell’alimentazione.

Da sempre, sei molto attenta al tema dell’alimentazione e dello spreco alimentare…

Uno dei miei hobby, quando torno a casa, è cucinare; con mia mamma passo tantissimo tempo in cucina. Mi piace però non fare la ricetta classica, ma cercare di reinterpretarla in maniera sana e genuina.

Da sempre hai mostrato attenzione per la sostenibilità. Che messaggio vuoi dare a lettrici e lettore di Zainet?

Bisogna cercare di rendere lo sport che pratichiamo il meno impattante possibile per il nostro pianeta, perché siamo tutti consapevoli di quanto eccessivamente lo stiamo sfruttando, senza la necessaria cura per  tutto ciò che abbiamo  e per le meraviglie che ci circondano. In conclusione ritengo sia importante, oggi e sempre più nel futuro,  avere  un maggiore occhio di riguardo alla sostenibilità in tutti i campi, dallo sport alla vita quotidiana.

 

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