D'altri tempi: proprio così possiamo definire il successo di Tadej Pogacar alle Strade Bianche, primo grande evento della stagione ciclistica 2024. Una vittoria d’altri tempi di un ragazzo in grado di mantenere saldamente il comando della corsa per una fuga di ottantun chilometri. Questa edizione delle Strade Bianche ha presentato un percorso più duro del passato, con l’intento degli organizzatori di limitare l’effetto del Monte Sante Marie, il tratto sterrato di 11.5 km, tra i più selettivi del panorama ciclistico internazionale e spesso decisivo per l’esito della corsa.
E proprio in questo settore lo sloveno ha fatto la differenza, scappando senza voltarsi per una fuga senza precedenti nella storia delle Strade Bianche, superando sé stesso dell’edizione 2022 quando la fuga era stata di 51 km. L’unico che ha provato (invano) a stargli a ruota è stato Kuss, ma solo per pochi metri, non avendo né gregari né passo per tenere il ritmo di Pogacar, che ha rifilato ben 2’43” al secondo classificato Skuijns e 2’46” al terzo Van Gils sul traguardo di Siena, in Piazza del Campo. Si tratta, come detto, del secondo successo in terra toscana per il classe ‘98, che apre nel migliore dei modi la stagione nella quale l’obiettivo dichiarato è l’accoppiata Giro-Tour, impresa riuscita solo a Marco Pantani nel 1998.
La gara
Dopo la pioggia dei giorni precedenti, parte del tracciato si presenta umido e scivoloso, soprattutto nei settori sterrati. Al km 73, parte il primo gruppo di fuggitivi formato da Smith (Intermarche), Donovan (Q36.5), Craddock (Jayco), Johannessen (Uno-X) e Brun (Tudor); la fuga però dura una settantina di chilometri, prima di essere ripresa dal gruppo ( nel frattempo parecchio scremato) a San Martino in Grania. Proprio qui qualcuno prova a rompere gli indugi, sfruttando anche il sopraggiunto temporale che mette a dura prova il gruppo di corridori: al km 89, mentre Alaphilippe è costretto al ritiro dopo una caduta che vede coinvolti più atleti, Quinn Simmons della Trek prova un attacco senza troppe velleità, prendendo qualche metro di vantaggio prima di essere recuperato dal gruppo.
Otto chilometri più tardi, quando il gruppo entra nel settore di Monte Sante Marie, il più importante della corsa, Pogacar accelera e prende il largo, senza lasciare possibilità di risposta ai suoi rivali e rifilando oltre un minuto e mezzo a Van Gils ed il gruppo degli inseguitori. Il distacco cresce con il passare dei chilometri, fino al doppio circuito del Colle Pinzuto e delle Tolfe, quando lo sloveno può permettersi di abbassare il ritmo, godersi il bagno di folla ed entrare in una Piazza del Campo, piena come se ci fosse il Palio, con le braccia al cielo, tagliando il traguardo ed alzando la bicicletta, come accade nel ciclo-cross.
Nel frattempo tra gli inseguitori cambiano le gerarchie, con Skujins che contrattacca dopo la caduta, distanziando Pidcock e raggiungendo Van Gils. I due allungano sul gruppo e si contendono il secondo posto, conquistato al fotofinish dal lettone.