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Paul Pogba: un talento sprecato
Pogba, accusato di aver fatto uso di doping. è stato condannato a una squalifica di 4 anni
Vittoria Angelici, Alessio Derna Perozzi, Giorgia Cartacci, Mateo Beba | 8 maggio 2024

Ciao a tutti, siamo Vittoria Angelici, Alessio Derna Perozzi, Giorgia Cartacci e Mateo Beba e oggi vi parleremo del caso Paul Pogba e del fenomeno del doping.

Il caso Pogba

Qualche mese fa Paul Pogba, centrocampista della Juventus, è risultato positivo al testosterone dopo la prima giornata di campionato. Il calciatore è stato squalificato 4 anni per doping. Il suo contratto in bianconero è da considerarsi concluso e ad appena 31 anni la sua carriera potrebbe già essere arrivata alla fine.

Il francese però dichiara di non aver mai assunto consapevolmente alcuna sostanza vietata che migliori le prestazioni in campo e che violi le norme antidoping e per questo presenterà un ricorso al tribunale arbitrale dello sport. La Juventus ha potuto revocare lo stipendio del calciatore ed essendo una squalifica a lungo tempo può anche decidere di annullare il contratto.

Però la carriera di Pogba era già in declino prima della squalifica per doping. Infatti durante la tournèe estiva negli USA il calciatore dopo un infortunio si era rotto il menisco laterale e aveva deciso di non operarsi, perdendo il Mondiale e l’intera stagione. Se la situazione non evolverà il ritorno in campo di Pogba è previsto a settembre del 2027.

Che cos’è il doping? Perché si usa nello sport?

Sentiamo sempre di più parlare di doping, ma sappiamo cos’è veramente, e perché viene usato così tanto nello sport? Il doping è l’uso di sostanze medicinali, naturali e sintetiche finalizzato al miglioramento delle prestazioni fisiche in ambito sportivo. È quindi un comportamento sleale e scorretto. Possiamo parlare di truffa, imbroglio e inganno.

Ma quando nasce la parola doping? E dove? Nel 1889 il termine doping viene introdotto in America del Nord con riferimento ad un mix di oppio, tabacco e narcotici somministrato ai cavalli da corsa per migliorarne resistenza e prestazioni. In verità il doping ha origini assai più lontane, addirittura al tempo dei Giochi Olimpionici della Grecia Classica gli atleti assumevano preparati a base di piante e funghi per aumentare la resistenza. Stesso discorso per gli Antichi Romani che associavano differenti tipologie di carni a sostanze stimolanti.

Allora come oggi, dietro l’assunzione di sostanze dopanti si celavano differenti finalità: aumentare la massa muscolare e diminuire la percezione del dolore e della fatica. La lotta alle sostanze dopanti inizia nel 1960 quando durante le Olimpiadi di Roma muore il ciclista danese Jensen e nel 1966 la federazione UCI e la FIFA introducono i test anti-doping. Oggi i controlli sugli atleti sono serratissimi, i Nas sono impegnati in prima linea nel controllo di palestre e impianti sportivi. Da non sottovalutare i rischi per la salute; l’assunzione di sostanze dopanti, assunte senza una vera e propria esigenza terapeutica, può risultare dannosa e provocare pericolosi effetti collaterali all’organismo, anche a distanza di tempo.

In Italia, la lotta al doping risale al 1954 mentre la prima legge che punisce sia chi fa uso di sostanze sia chi le distribuisce agli atleti è del 1971, anno in cui il Comitato Olimpico Internazionale (C.I.O.) ha iniziato a pubblicare una lista di sostanze proibite che viene periodicamente aggiornata. Il doping costituisce reato ed è quindi perseguibile:

  •  chiunque procura ad altri, somministra, o favorisce comunque l’utilizzo di farmaci o sostanze biologicamente o farmacologicamente attive
  •  chi adotta o si sottopone alle pratiche mediche che costituiscono doping, non giustificate da condizioni patologiche, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti
  •  chiunque commercia i farmaci e le sostanze farmacologicamente o biologicamente attive, al di fuori di canali leciti ed ufficiali.

Nostri pensieri

Secondo noi è sbagliato assumere sostanze vietate con lo scopo di migliorare le prestazioni agonistiche, anche perché è scorretto, sleale e dannoso per la salute. Inoltre crediamo che giocatori anche molto giovani come Paul Pogba si siano rovinati del tutto la carriera e il loro futuro senza riflettere sulle conseguenze delle loro azioni.

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